Il nome ha origini molto antiche, il latino smaragdus, infatti, sembra si riferisse proprio a questa pietra preziosa. Scientificamente lo smeraldo è una varietà di berillo dal colore verde. Se tuttavia il colore è verde-giallo si parla non di smeraldo ma di eliodoro, così come se il colore è verde-azzurro la gemma è chiamata acquamarina. Quindi il carattere distintivo dello smeraldo è proprio il suo colore, un verde particolare dovuto alla presenza di tracce di cromo nella struttura cristallina. In questa gemma si trovano sempre inclusioni che negli smeraldi di qualità superiore sono molto tenui, poco visibili ad occhio nudo, mentre è possibile osservarli con ingrandimenti pari a 10, 20 o 40 secondo i casi. Eppure, anche se tali inclusioni rendono lo smeraldo meno pregiato, dall’altra parte contribuiscono a renderlo unico. La forma più usata è quella rettangolare scantonata a tavola o gradini, solitamente chiamata “taglio a smeraldo”. In commercio, però, si trovano anche altri tipi di tagli, soprattutto a goccia oppure ovale mentre nei gioielli più antichi è frequente il taglio a cabochon o a pera, usati frequentemente come pendenti. Per acquistare o vendere degli smeraldi è consigliabile munirsi di un certificato/expertise, ottenibile presso l’IGR – diamanti Roma, l’istituto gemmologico di Roma

Il colore dello smeraldo, dunque, è il carattere distintivo di questa gemma ed è davvero inconfondibile in natura; esso può essere uguagliato solo da un certo tipo di giada, peraltro rarissima, che però ha caratteristiche fisiche diverse e minore trasparenza. Gli smeraldi sono fra le pietre preziose più ricercate ma i cristalli perfettamente gemmati sono rari e presentano delle incrostazioni. Gli esemplari più belli e più grandi provengono dalla Colombia dove le miniere più famose sono quelle di Chivor, Galacha, Pena Bianca e Muzo, tali giacimenti erano conosciuti già dal XVI secolo e gli smeraldi formano splendidi cristalli nelle vene di calcite intruse nei calcari bituminosi. Un altro giacimento importante è quello presso il fiume Takowaya negli Urali, dove lo smeraldo si trova in grandi prismi anche se di qualità inferiore rispetto a quelli colombiani. Attualmente degli esemplari interessanti vengono estratti dalle miniere africane di Sadowana (Zimbawe) e del lago Manjava (Tanziana). Dal Brasile, seppure in maniera minore, arrivano cristalli molto belli soprattutto da Bon Jesus dos Meiras, Bahia e Conquista. In Europa alcuni giacimenti sono stati segnalati in Austria.

Nel corso della storia gli smeraldi hanno avuto un posto di notevole rilievo. Cleopatra era appassionata di queste pietre preziose e pare li volesse in ogni suo gioiello. Le dinastie reali indiane e quelle persiane erano grandi estimatrici di smeraldi e li usavano per impreziosire turbanti, pugnali ed ogni tipo di oggetto. Anche durante i primi del novecento se ne faceva largo uso nell’abbellimento di orecchini, bracciali, anelli e parure di grande pregio. Di conseguenza sono molti gli esemplari ritrovati in vari giacimenti mondiali che sono diventati famosi per la loro purezza o per le dimensioni. In Iran sono noti quelli del tesoro reale, incastonati nel Trono del Pavone mentre in Turchia, presso il famoso museo del Topkapi è possibile ammirare alcuni smeraldi veramente molto belli, soprattutto quello incastonato nel pugnale del Sultano, conosciuto in tutto il mondo. Lo smeraldo grezzo più grande attualmente ritrovato è in Colombia, a pochi chilometri dalla capitale Bogotà, pesa quasi due chili ed ha 15mila carati. Il suo valore è inestimabile e gli è stato dato il nome di Fura, come la leggendaria figlia del capo indios.